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Titolo: The Town of Light Lun Mag 02, 2016 11:35 am
Titolo: The Town of Light
Genere: Avventura, Indie
Sviluppatore: LKA
Editore: LKA
Data di rilascio: 26 feb 2016
CONSIGLIATI:
OS: Windows 7/8/10 64bit
Processor: Intel Core i5 or equivalent AMD
Memory: 8 GB RAM
Graphics: NVIDIA GeForce GTX 560, AMD Radeon HD 7790
DirectX: Version 11
Storage: 8 GB available space
Sound Card: DirectX Compatible
Additional Notes: Supported Controllers: Xbox 360 or Xbox One compatible
La storia narrata in gioco è quella di una certa Renèe, ricoverata per anni nell'ex manicomio di Volterra, che torna nel luogo dove è stata privata della sua vita di ragazza, cercando di ricostruire quello che le è accaduto insieme al giocatore. Il peso della luceI fatti del gioco si svolgono nel presente, ma le vicende di Renèe risalgono agli anni '30 del secolo scorso, in pieno Fascismo. Si tratta di un viaggio che diventa via via sempre più drammatico e che ci coinvolge direttamente nel ruolo di "coscienza" della donna (di tanto in tanto dovremo scegliere tra una serie di risposte da dare alle sue domande, influenzando parzialmente gli eventi e sbloccando alcuni contenuti). Sin da subito al racconto di Renèe se ne sovrappone un altro, che è quello del manicomio stesso in quanto istituzione. Il luogo è in rovina, fisica e morale, ma mostra ancora la razionalità e il forte senso d'impotenza che c'era dietro al trattamento inumano che veniva riservato ai pazienti. Girando per le stanze e risolvendo i semplici puzzle ambientali che ci vengono proposti (ne riparleremo più avanti) entriamo in contatto non solo con la vita di una persona, ma anche con il funzionamento della macchina manicomio che, semplicemente, non era in grado di comprenderla e curarla come avrebbe preteso di fare, ma solo di contenerla ed escluderla dalla vista della società con una violenza tanto più disperante, quanto dettata spesso da esigenze operative (poco personale, spazio insufficiente per contenere tutti gli ospiti e così via) o dall'emergere della natura bestiale di quelli che avrebbero dovuto aiutarla, ma che spesso si rivelavano essere solo degli aguzzini frustrati dalla situazione (e probabilmente dalla loro stessa vita).